Gli scritti appartenenti al corpus alchemico pseudoarnaldiano trasmessi dalla tradizione manoscritta sono i seguenti (Calvet):

  1. Cathena aurea (“Catena aurea”): dopo essere presentato come una rivelazione spirituale diventa un trattato alchemico sulla teoria del mercurio solo.
  2. De aqua vitae simplici et composita (“Sull’alcool semplice e composto”) tratta l’applicazione medica dell’alcool come ricorso all’astrologia.
  3. Defloratio philosophorum (“Florilegio dei filosofi”), contiene una visione che illustra le trasformazioni del mercurio e ricette alchemiche varie.
  4. De secretis naturae (“Sui segreti della natura”) = De philosophorum lapide (“La pietra filosofale”) è un dialogo nel quale un maestro espone l’opera alchemica in analogia con la morte e la resurrezione di Cristo.
  5. De vita philosophorum (“Sulla vita dei filosofi”): tratta della rivelazione dell’elisir come rimedio universale di fabbricazione alchemica in grado di ristabilire l’equilibrio della complessione umana.
  6. Elucidarium (“Opera illuminante”): vuole offrire un’esposizione chiarificatrice e abbreviata delle operazioni alchemiche.
  7. Epistola ad Iacobum de Toleto de sanguine humano distillato (“Epistola a Giacomo di Toledo sulla distillazione del sangue umano”): spiega come distillare sangue umano e la sua applicazione terapeutica.
  8. Epistola super alchimia ad regem Neapolitanum (“Epistola sull’alchimia al re di Napoli”): esposizione chiara e coincisa dell’arte della trasmutazione alchemica indirizzata al re Roberto di Napoli.
  9. Flos florum (“Fiore tra fiori”) = Perfectum magisterium (“Magistero perfetto”) / Semita semitae (“Cammino dei cammini”) / la parte pratica: Practica ad quendam papam (“Pratica indirizzata a un papa”). I vari titoli rispecchiano varie versioni che circolarono sulla stessa base testuale.
  10. Novum lumen (“Luce nuova”) spiega varie fasi della trasmutazione alchemica ma solo fino arrivare a una cenere che prefigura la pietra filosofale, ma senza raggiungerla.
  11. Novum testamentum (“Nuovo testamento”): tratta della pietra filosofale e della transmutazione metallica.
  12. Opus simplex (“Opera semplice”): pratica alchemica che raccoglie numerose ricette.
  13. Phoenix (“Fenice”): si basa sull’affermazione secondo la quale il mercurio e il fuoco bastano per produrre argento e ore. Si estende sulle qualità medicinali dell’elisir.
  14. Quaestiones tam essentiales quam accidentales (“Questioni essenziali e accidentali”): una quarantina di questioni su aspetti diversi legati all’alchimia, come i metalli, i pigmenti, la distillazione…
  15. Rosa aurea (“Rosa aurea”), una pratica alchemica.
  16. Rosa novella (“Rosa novella”): riassume gli aspetti pratici del Rosarius philosophorum.
  17. Rosarius philosophorum (“Rosario dei filosofi”): il principale testo del corpus, orientato alla produzione dell’elisir mediante la pietra filosofale. Si basa sull’idea che l’elisir possa essere ottenuto solo imitando la natura, vale a dire, tornando alla sostanza base dei metalli, il mercurio-zolfo. È uno degli aspetti più originali la doppia valenza dell’elisir, valido sia per trasmutare i metalli vili in nobili –oro e argento purificati – come per raggiungere e mantenere la salute come una medicina universale.
  18. Speculum alchimiae (“Specchio dell’alchimia”), dialogo di un maestro con un discepolo per esporgli il processo dell’opera alchemica.
  19. Testamentum (“Testamento”), brevissima pratica alchemica.
  20. Tractatus parabolicus (“Trattato delle parabole”): costruito a partire da citazioni bibliche, presenta la trasformazione del mercurio in oro o in argento paragonandola alla morte e alla resurrezione di Cristo, annunciati dai profeti dell’Antico Testamento.

Altri scritti attribuiti ad Arnau nella stampa moderna:

  1. Experimenta (“Esperimenti”),
  2. In Commentarios Hortulani expositio (“Esposizione sui Commenti di Hortulano”),
  3. Opus de arte maiori (“Opera d’arte maggiore”),
  4. Recepta electuarii mirabilis praeservantis ab epidemia (“Ricetta di un elettuario meraviglioso che protegge dall’epidemia”).
  5. Succosa carmina (“Poemi succulenti”).
De alchimia opuscula (Francoforte, 1550) è una delle prime raccolte alchemiche stampate che pubblicano opere pseudoarnaldiane (Origine: Wikimedia).