Non è stato possibile giungere a una conclusione definitiva sulla paternità di alcuni degli scritti che ci sono arrivati sotto il nome di Arnau de Vilanova, sia perché la loro analisi ha rilevato una formazione complessa, a partire da un testo arnaldiano successivamente modificato, rielaborato o unito ad altri testi, sia perché esistono ancora discrepanze tra gli specialisti, o perché fino ad oggi non è stato sufficientemente studiato. Oltre al commento al De morbo et accidenti si trovano in questa situazione:

  1. De venenis (“Sui veleni”): una raccolta non molto consistente che raggruppa quattro frammenti preesistenti: un elenco di triache e antidoti, una descrizione della triaca e delle sue virtù, un esteso elenco di piante, animali e minerali, presumibilmente velenosi o dannosi, una raccolta di dosi e somministrazione della triaca per le malattie. La parte più estesa potrebbe essere autentica.
  2. Antidotarium (“Antidotario”): la prima parte, che verte su aspetti generali del lavoro dei farmacisti, potrebbe essere autentica. Invece, la seconda, che raccoglie circa 200 ricette di qualsiasi tipo di composti farmacologici e costituisce il grosso dell’opera, non può essere attribuita ad Arnau, perché non è originale ma proviene in gran parte da altri antidotari medievali di ampio uso.
  3. Una collezione di settantatré Experimenta o rapporti sommari di problemi medici o cure rivolte non solamente a Clemente V, ma anche ad altri personaggi della corte papale di Avignone.
  4. Libellus de arte cognoscendi venena (“Libello sull’arte di conoscere i veleni”): il suo titolo è forviante perché dedica solo le righe iniziali alla descrizione delle precauzioni contro i veleni e poi passa subito a descrivere i sintomi e la terapia.
  5. De urinis (“Sui semplici”): catalogo di piante medicinali, ordinate secondo le loro qualità, la loro azione farmacologica generale e i loro trattamenti terapeutici specifici.
  6. De aquis medicinalibus (“Sulle acque medicinali”): descrive preparati farmacologici elaborati a base di acqua.
  7. De simplicibus (“Sobre els simples”): catàleg de plantes medicinals, ordenades segons les seves qualitats, la seva acció farmacològica general i les seves operacions terapèutiques específiques.
  8. Cura febris ethicae (“Cura della febbre etica”) un consilium in risposta alla domanda di un collega che chiese un consiglio su come trattare un paziente affetto da febbre etica.
  9. Regimen quartanae (“Trattamento della febbre quartana”), un consilium per un trattamento per curare la febbre quartana di un malato. L’autore difende con veemenza la propria terapia rispetto a quella applicata da altri medici, probabilmente extra-accademici.
  10. De epilentia (“Sull’epilessia”): alcuni dei brevi scritti sull’epilessia, uniti al trattato più esteso falsamente attribuito ad Arnau (nº. 53), potrebbero essere arnaldiani.
  11. Abbreviatio libri pronosticorum (“Abbreviazione del Libro dei pronostici”): riassunto del trattato di Ippocrate sulla prognosi medica.

Scritti probabilmente apocrifi:

  1. De vinis (“Sui vini”), dopo la dedica a un re, contiene un’introduzione dove si elogiano le virtù del vino in generale, continua spiegando che i semplici riscaldati con il vino trasferiscono le loro proprietà terapeutiche e finisce esponendo le procedure per preparare vini medicinali. Dopodiché il grosso del libro consiste nello spiegare la composizione e la preparazione di una cinquantina di vini medicinali per trattare malattie più svariate.
  2. De balneis (“Sui bagni”) tratta del valore medicinale del bagno.
  3. De sigillis (“Sui sigilli”) dà istruzioni dettagliate con la finalità di fabbricare un sigillo per ciascuno dei dodici segni zodiacali. Bisogna incidere, sotto le rispettive condizioni astrologiche e tra preghiere cristiane, l’immagine zodiacale i iscrivere frasi bibliche, lettere ebraiche, nomi sacri e invocazioni a santi.
  4. Libellus regiminis de confortatione visus (“Libello sul regime per rinforzare la vista”): la prima parte è un regime di salute generale, la seconda, incentrata sulla cura della vista, è una copia di Mesué il Giovane.
Weintraktat
Illustrazione: Traktat von Bewarung und Bereitung der Wein, 1522, Adattamento tedesco di Wilhelm von Hirnkofen del De vinis ad Arnau. Questa versione è un vero e proprio successo editoriale della stampa originale.