Gli scritti appartenenti al corpus alchemico pseudoarnaldiano trasmessi dalla tradizione manoscritta sono i seguenti (Calvet):
- Cathena aurea (“Catena aurea”): dopo essere presentato come una rivelazione spirituale diventa un trattato alchemico sulla teoria del mercurio solo.
- De aqua vitae simplici et composita (“Sull’alcool semplice e composto”) tratta l’applicazione medica dell’alcool come ricorso all’astrologia.
- Defloratio philosophorum (“Florilegio dei filosofi”), contiene una visione che illustra le trasformazioni del mercurio e ricette alchemiche varie.
- De secretis naturae (“Sui segreti della natura”) = De philosophorum lapide (“La pietra filosofale”) è un dialogo nel quale un maestro espone l’opera alchemica in analogia con la morte e la resurrezione di Cristo.
- De vita philosophorum (“Sulla vita dei filosofi”): tratta della rivelazione dell’elisir come rimedio universale di fabbricazione alchemica in grado di ristabilire l’equilibrio della complessione umana.
- Elucidarium (“Opera illuminante”): vuole offrire un’esposizione chiarificatrice e abbreviata delle operazioni alchemiche.
- Epistola ad Iacobum de Toleto de sanguine humano distillato (“Epistola a Giacomo di Toledo sulla distillazione del sangue umano”): spiega come distillare sangue umano e la sua applicazione terapeutica.
- Epistola super alchimia ad regem Neapolitanum (“Epistola sull’alchimia al re di Napoli”): esposizione chiara e coincisa dell’arte della trasmutazione alchemica indirizzata al re Roberto di Napoli.
- Flos florum (“Fiore tra fiori”) = Perfectum magisterium (“Magistero perfetto”) / Semita semitae (“Cammino dei cammini”) / la parte pratica: Practica ad quendam papam (“Pratica indirizzata a un papa”). I vari titoli rispecchiano varie versioni che circolarono sulla stessa base testuale.
- Novum lumen (“Luce nuova”) spiega varie fasi della trasmutazione alchemica ma solo fino arrivare a una cenere che prefigura la pietra filosofale, ma senza raggiungerla.
- Novum testamentum (“Nuovo testamento”): tratta della pietra filosofale e della transmutazione metallica.
- Opus simplex (“Opera semplice”): pratica alchemica che raccoglie numerose ricette.
- Phoenix (“Fenice”): si basa sull’affermazione secondo la quale il mercurio e il fuoco bastano per produrre argento e ore. Si estende sulle qualità medicinali dell’elisir.
- Quaestiones tam essentiales quam accidentales (“Questioni essenziali e accidentali”): una quarantina di questioni su aspetti diversi legati all’alchimia, come i metalli, i pigmenti, la distillazione…
- Rosa aurea (“Rosa aurea”), una pratica alchemica.
- Rosa novella (“Rosa novella”): riassume gli aspetti pratici del Rosarius philosophorum.
- Rosarius philosophorum (“Rosario dei filosofi”): il principale testo del corpus, orientato alla produzione dell’elisir mediante la pietra filosofale. Si basa sull’idea che l’elisir possa essere ottenuto solo imitando la natura, vale a dire, tornando alla sostanza base dei metalli, il mercurio-zolfo. È uno degli aspetti più originali la doppia valenza dell’elisir, valido sia per trasmutare i metalli vili in nobili –oro e argento purificati – come per raggiungere e mantenere la salute come una medicina universale.
- Speculum alchimiae (“Specchio dell’alchimia”), dialogo di un maestro con un discepolo per esporgli il processo dell’opera alchemica.
- Testamentum (“Testamento”), brevissima pratica alchemica.
- Tractatus parabolicus (“Trattato delle parabole”): costruito a partire da citazioni bibliche, presenta la trasformazione del mercurio in oro o in argento paragonandola alla morte e alla resurrezione di Cristo, annunciati dai profeti dell’Antico Testamento.
Altri scritti attribuiti ad Arnau nella stampa moderna:
- Experimenta (“Esperimenti”),
- In Commentarios Hortulani expositio (“Esposizione sui Commenti di Hortulano”),
- Opus de arte maiori (“Opera d’arte maggiore”),
- Recepta electuarii mirabilis praeservantis ab epidemia (“Ricetta di un elettuario meraviglioso che protegge dall’epidemia”).
- Succosa carmina (“Poemi succulenti”).